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73 - L'ESSERE UMANO NON PREESISTE ALLA SOCIETÀ

Immagine del redattore: libertus65libertus65

Aggiornamento: 7 set 2022

da “Potere - La dimensione politica dell’azione umana”, di Lorenzo Infantino, pag.20-21


È necessario precisare che l’individualismo metodologico non deve essere confuso con lo psicologismo.

È questo un errore ricorrente: perché si crede che il metodo individualistico si basi su un processo in cui individui pienamente sviluppati decidono consapevolmente di sottoscrivere un patto sociale.

Tale è però la posizione dello psicologismo, che è l’errore tipico del giusnaturalismo e del contrattualismo.

Questi vedono infatti in tutto ciò che è sociale e politico qualcosa che si aggiunge alla psicologia, con la conseguenza che la società diviene un’entità superiore alla somma delle sue presunte parti originarie.

L’individualismo metodologico opera invece con l’idea che “l’uomo o, meglio, il suo antenato fu sociale prima di essere umano (se si considera, per esempio, che il linguaggio presuppone la società)“.

In perfetta consonanza con tale approccio, Simmel ha affermato che “storicamente la mente, con tutte le sue forme e i suoi contenuti, è un prodotto del mondo“.

Ossia: quel che ci ha reso umani è l’interazione sociale.

Pertanto “non è ciò a cui diamo il nome di mente che ha sviluppato la civiltà, ma sono piuttosto la mente e la civiltà che si sono sviluppate o evolute simultaneamente“.

L’essere umano non preesiste alla società.

Dal che consegue pure che non è “possibile spiegare i fatti storici, nel senso più ampio della parola, cioè i contenuti della cultura, i tipi di economia, le norme della moralità partendo dall’intelletto del singolo“ e dove ciò non riesca, ricorrendo subito a “cause metafisiche o magiche“.

Viene in tal modo meno quell’alternativa che ci spinge verso “individui geniali” o “verso Dio”, e “nelle forme della religione, non c’è più bisogno di distinguere l’invenzione di astuti sacerdoti e la rivelazione immediata“.

È ora possibile “comprendere i fenomeni storici in base all’agire reciproco”.

Ecco perché l’interazione è “socializzazione, uno di quei rapporti la cui presenza fa in modo che una somma di individui formi un gruppo sociale, mentre la società coincide con la somma di tali rapporti“.

 
 
 

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