DEPRESSIONI ECONOMICHE: CAUSE E RIMEDI, di Murray N. Rothbard, da "Governi distruttori di ricchezza - La teoria austriaca del ciclo economico", 1997, pag 58-63
PRIMA PARTE
Fortunatamente, una corretta teoria delle depressioni e del ciclo economico esiste, anche se è universalmente negletta nell'attuale economia.
Anch'essa ha una lunga tradizione nel pensiero economico.
Questa teoria ha origine nel XVIII secolo con il filosofo ed economista scozzese David Hume e con l'eminente economista classico inglese degli inizi del XIX secolo, David Ricardo.
Essenzialmente, questi teorici videro che un'altra cruciale istituzione si era sviluppata nella metà del XVIII secolo, insieme al sistema industriale.
Questa istituzione era la banca, con la sua capacità di espandere il credito e l'offerta di moneta (all'inizio sotto forma di carta moneta, o banconote, e poi sotto forma di domanda di depositi, o conti correnti, che sono immediatamente trasformabili in contanti presso le banche).
Sono le operazioni di queste banche commerciali, intuirono questi economisti, la chiave dei misteriosi e ricorrenti cicli di espansione e contrazione, di alti e bassi, che hanno confuso gli osservatori sin dal XVIII secolo.
L'analisi ricardiana del ciclo economico era qualcosa del genere: le monete naturali, che divengono tali nel mondo del libero mercato, sono beni utilizzabili, in genere oro e argento.
Se la moneta fosse stata confinata semplicemente a questi beni, allora l'economia avrebbe operato a livello aggregato allo stesso modo di come opera nei singoli mercati: un morbido aggiustamento dell'offerta e della domanda, perciò nessun ciclo di alti e bassi.
Ma l'iniezione di credito da parte delle banche aggiunge un altro elemento cruciale e dirompente: le banche espandono il credito, e perciò la moneta bancaria, sottoforma di biglietti o di depositi, che sono teoricamente trasformabili in domanda di oro, ma in pratica chiaramente non lo sono.
Per esempio, se una banca ha 1000 once d'oro nei suoi forzieri, ed emette certificati istantaneamente convertibili per 2500 once d'oro, allora essa ha chiaramente emesso 1500 once in più rispetto alla reale copertura aurea.
Finché non c'è alcuna corsa alla banca per monetizzare questi certificati, essi funzionano sul mercato come l'oro.
Il che é quanto ha consentito alla banca di espandere l'offerta di moneta del paese di 1500 once d'oro.
Le banche cominciano allora felicemente a espandere il credito e, quanto più lo espandono, tanti più profitti conseguono.
Questo determina l'espansione dell'offerta di moneta in una nazione, diciamo l'Inghilterra.
Come l'offerta di banconote e di moneta bancaria in Inghilterra cresce, il reddito monetario e la spesa degli inglesi aumenta ma l'incremento di moneta aumenta i prezzi dei beni inglesi.
Il risultato è l'inflazione e un boom all'interno del paese.
Ma questo boom inflazionistico mentre procede felicemente nel suo cammino, sparge i semi della sua distruzione, perché, non appena l'offerta di moneta e il reddito inglesi aumentano, gli inglesi cominciamo ad acquistare un maggior numero di beni all'estero.
Inoltre, come i prezzi inglesi salgono, i beni inglesi cominciano a perdere la loro competitività rispetto ai prodotti degli altri paesi che non hanno inflazione, o ne hanno meno.
Gli inglesi cominciano a comperare meno a casa e più all'estero, mentre gli stranieri comperano meno in Inghilterra e più in casa; il risultato è un deficit nella bilancia dei pagamenti inglese, con le esportazioni inglesi che cadono al di sotto del livello delle importazioni.
Ma se le importazioni eccedono le esportazioni, ciò significa che la moneta deve passare dall'Inghilterra agli altri paesi.
Che moneta sarà questa ?
Sicuramente non biglietti di banca inglesi o depositi , poiché i francesi, i tedeschi non hanno alcun interesse a detenere i loro fondi nelle banche inglesi.
Questi stranieri prenderanno perciò le banconote ed i depositi e li presenteranno alle banche inglesi per convertirli in oro, e l'oro sarà quel tipo di moneta che tenderà a fluttuare con persistenza fuori dal paese finché in Inghilterra ci sarà inflazione.
Ma ciò significa che la moneta creditizia inglese darà sempre più fondo alle diminuite riserve auree delle proprie banche.
Andando avanti nel boom, la nostra ipotetica banca espanderà la sua creazione di moneta, diciamo, da 2500 once a 4000 once, mentre le sue riserve auree diminuiranno, a 800.
Appena questo processo si intensifica, le banche cominceranno ad avere paura.
Dopotutto, esse sono obbligate a convertire le loro passività in contanti e il loro contante si sta rapidamente riducendo all'aumentare delle passività.
È così che le banche possono perdere il controllo della situazione, fermare l'espansione del credito e, per salvarsi, ridurre i loro prestiti più rilevanti.
Spesso, questa ritirata è affrettata dai fallimenti causati dalla corsa allo sportello da parte del pubblico, anch'esso diventato nervoso a causa delle traballanti condizioni del sistema bancario nazionale.
La contrazione dell'attività bancaria rovescia il quadro economico; contrazione e irrigidimento seguono il boom.
Le banche tirano i remi in barca e gli affari soffrono sotto il peso della pressione dei debiti posti a rientro.
La caduta dell'offerta di moneta bancaria, a sua volta, porta ad una generale caduta dei prezzi inglesi.
Non appena l'offerta di moneta e i redditi crollano, i prezzi inglesi collassano.
I beni inglesi diventano relativamente più competitivi in termini di prodotti esteri, e la bilancia dei pagamenti si rovescia, con le esportazioni che superano le importazioni.
Un flusso di oro entra nel paese e, come la moneta bancaria si contrae rispetto a una base aurea in espansione, le condizioni delle banche diventano molto più solide.
Questo è dunque il significato della fase di depressione del ciclo economico.
Si noti che è una fase che deriva inevitabilmente dalla precedente fase espansiva.
È la precedente inflazione che rende necessaria la fase depressiva.
Possiamo vedere, per esempio, che la depressione è il processo attraverso il quale l'economia di mercato si aggiusta, espelle gli accessi e le distorsioni del precedente boom inflazionistico e ristabilisce normali condizioni economiche.
La depressione è la sgradevole ma necessaria reazione alle distorsioni e agli accessi del boom precedente.
Perché allora comincia il nuovo ciclo ?
Perché i cicli economici tendono ad essere continui e ricorrenti ?
Perché quando le banche si sono ben ristabilite e sono in ottime condizioni, si trovano in posizione di procedere tranquillamente verso il loro naturale sentiero di espansione del credito.
È in tale modo che il prossimo boom avanza, spargendo i semi del prossimo inevitabile crollo.
Ma se la causa del ciclo economico sono le banche, non sono forse esse stesse parte dell'economia di mercato privata, e non possiamo quindi dire che il libero mercato è sempre l'imputato, anche se solo nel segmento bancario ?
La risposta è no, poiché le banche non sarebbero mai capaci tutte insieme di espandere il credito, senza l'intervento e l'incoraggiamento del governo.
Se le banche fossero veramente competitive, ogni espansione del credito da parte di ciascuna porrebbe velocemente i suoi debiti nelle mani dei suoi concorrenti e questi ultimi reclamerebbero presto la restituzione del contante.
In breve, i rivali della banca reclamerebbero la conversione in oro o contanti allo stesso modo degli stranieri, con la differenza che il processo sarebbe qui più veloce e stroncherebbe sul nascere ogni incipiente inflazione.
Le banche possono espandere comodamente il credito soltanto all'unisono, quando esiste una banca centrale, essenzialmente una struttura statale, che detiene il monopolio degli affari del governo e una posizione di privilegio imposta dal governo sull'intero sistema bancario.
È soltanto da quando fu costituita la Banca Centrale che le banche sono in grado di espandere per lungo tempo il credito, ed è da allora che ha preso piede il familiare ciclo economico del mondo moderno.
..........
Così, vediamo adesso, da ultimo, che il ciclo economico è provocato non da qualche misterioso fallimento della libera economia di mercato, ma, al contrario, proprio da un sistematico intervento pubblico nel processo di mercato.
L'intervento pubblico provoca l'espansione bancaria e l'inflazione, e, quando l'inflazione finisce, segue l'aggiustamento-depressione.
La teoria ricardiana del ciclo economico afferra l'essenziale di una corretta teoria del ciclo: la natura ricorrente delle fasi del ciclo, la depressione come aggiustamento della distorsione provocata dal boom, la causa connessa all'intervento pubblico nel mercato, piuttosto che alla libera economia di mercato.
Ma due problemi non erano ancora spiegati: perché l'immediato ammassarsi di errori economici, l'improvviso fallimento della funzione imprenditoriale, e perché le più grandi fluttuazioni nelle industrie dei beni di produzione piuttosto che in quelle dei beni di consumo ?
La teoria ricardiana spiega soltanto i movimenti nel livello dei prezzi.
A livello aggregato, non c'è segno di spiegazione delle differenti reazioni nelle Industrie dei beni capitali e dei beni di consumo.
CONTINUA
Comentarios