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5 - PRASSEOLOGIA COME TEORIA DELLA SCELTA

Aggiornamento: 26 ago 2020

PRASSEOLOGIA COME TEORIA DELLA SCELTA da "L'Azione Umana" di Ludwig von Mises, 1949, pag. 47-48 La teoria generale della scelta e della preferenza va molto al di là dell'ambito dei problemi economici delimitato da economisti come Cantillon, Hume, Adam Smith e giù fino a John Stuart Mill. Essa è molto più di una semplice teoria dello sforzo e della lotta dell'uomo per l'acquisizione di beni e il miglioramento del suo benessere materiale. È la scienza di ogni specie di azione umana. La scelta determina tutte le decisioni umane. Scegliendo, l'uomo non sceglie soltanto tra varie cose materiali e servizi. Tutti i valori umani sono offerti in opzione. Tutti i fini e tutti i mezzi, le istanze ideali e quelle materiali, il sublime e il meschino, il nobile e l'ignobile vengono ordinati mediante una decisione che sceglie una cosa e scarta le altre. Nulla di quanto l'uomo desidera ottenere o evitare rimane al di fuori di tale ordine, che dà vita a un'unica scala di gradazione e preferenza. E così la moderna teoria del valore amplia l'orizzonte scientifico e allarga il campo degli studi economici. Oltrepassati i confini dell'economia politica della scuola classica, c'è una teoria generale dell'azione umana, la prasseologia, in cui i problemi economici o catallattici sono inglobati in una scienza più generale e non possono più essere estromessi da tale contesto. Nessuna trattazione appropriata dei problemi economici può evitare di prendere avvio da atti di scelta; l'economia diventa una parte soltanto, sia pure quella sin qui meglio elaborata, di una scienza più estesa, la prasseologia.

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