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118 - BISOGNI UMANI E QUANTITÀ DI BENI NECESSARI ALLA LORO SODDISFAZIONE

da “Principi fondamentali di economia”, di Carl Menger, 1871, pag. 79-82


I bisogni sorgono dai nostri istinti, e questi a loro volta sono propri della nostra natura; non soddisfare i bisogni comporta la distruzione della nostra natura, mentre una soddisfazione incompleta comporta il suo deperimento: soddisfare i propri bisogni significa invece vivere e prosperare.

Preoccuparsi di soddisfare i propri bisogni è pertanto lo stesso che preoccuparsi per la propria vita e per il proprio benessere: questa è la più importante attività umana perché rappresenta la premessa ed il fondamento di qualsiasi altra.

Tale preoccupazione si concreta, nella vita pratica degli uomini, nel fatto che essi stanno attenti ad avere in proprio potere tutto ciò da cui dipende la soddisfazione dei loro bisogni.

Infatti, se disponiamo dei beni necessari alla soddisfazione dei nostri bisogni, essa viene a dipendere soltanto dalla nostra volontà: con ciò il nostro scopo è completamente raggiunto perché la nostra vita e il nostro benessere sono nelle nostre mani.

Definiamo“fabbisogno” la quantità di beni necessaria ad un essere umano per soddisfare i suoi bisogni.

Così, la preoccupazione per la conservazione della vita e del benessere si trasforma in preoccupazione per la copertura del proprio fabbisogno.

Tuttavia, la soddisfazione dei bisogni, e quindi la vita ed il benessere , sarebbero malamente assicurati se gli uomini si preoccupassero di coprire il loro fabbisogno di beni soltanto quando se ne facesse immediatamente sentire il bisogno.

Poniamo il caso che gli abitanti di un paese rimanessero senza alcuna scorta di cibo e di stoffe all’arrivo della brutta stagione: non vi è alcun dubbio che la maggioranza di essi, pur facendo i più grandi sforzi per soddisfare i loro bisogni, non potrebbero salvarsi dalla rovina.

Ma quanto più progredisce la civiltà e quanto più gli uomini sono addestrati a procurarsi i beni necessari alla soddisfazione dei propri bisogni mediante un processo produttivo a lunga scadenza, tanto più urgente sarà per loro la necessità di preoccuparsi per tempo di tale soddisfazione, cioè di coprire il proprio fabbisogno anche per i tempi a venire.

Neppure il selvaggio australiano va a caccia quando è già in preda alla fame, nè costruisce la propria abitazione quando sopraggiunge la cattiva stagione ed egli è già sottoposto ai dannosi influssi del tempo.

Gli uomini civili si distinguono dagli altri individui economici perché si preoccupano di soddisfare i propri bisogni non soltanto a breve termine , ma per un lungo periodo, ossia tendono ad assicurarsi tale soddisfazione per molti anni, persino per tutta la vita, e di regola si curano addirittura di non far mancare ai propri discendenti i mezzi necessari per soddisfare i loro bisogni.

Dovunque volgiamo lo sguardo vediamo fra i popoli civili un grandioso sistema per provvedere alla soddisfazione dei bisogni umani.

Mentre noi ci avvolgiamo nei nostri vestiti invernali per proteggerci dal freddo, le stoffe per la primavera sono già in viaggio verso i negozi al dettaglio e nelle fabbriche si tessono già le leggere stoffe con le quali ci vestiremo in estate, mentre si comincia a filare le stoffe dell’inverno successivo.

Quando ci ammaliamo, abbiamo bisogno dei servigi di un medico, e nelle controversie del consiglio di un esperto di legge.

Se volessimo appropriarci delle conoscenze mediche o giuridiche e della loro pratica, o fare istruire una persona appositamente per il nostro caso nel momento in cui venissimo a trovarci in una di queste situazioni, sarebbe ormai troppo tardi, anche se possedessimo i mezzi finanziari sufficienti all’impresa.

Nei paesi civili si provvede per tempo anche per i bisogni sociali che richiedono prestazioni di questo ed altro tipo, dato che uomini esperti e provati, che si sono formati alla professione nell’arco di molti anni e nel frattempo hanno acquisito una ricca esperienza con la loro attività pratica, mettono a disposizione della società i loro servizi.

Inoltre, mentre noi godiamo i frutti della previdenza di tempi passati, già si formano nelle nostre università numerosi uomini che nel futuro dovranno soddisfare simili bisogni professionali della società.

La preoccupazione degli uomini per la soddisfazione dei bisogni si trasforma, dunque, in previdenza per la copertura del loro fabbisogno futuro di beni, e quindi noi definiamo “fabbisogno” di un essere umano quella quantità di beni necessaria a soddisfare i suoi bisogni lungo tutto l’arco di tempo cui si estende la sua previdenza.

La previdenza umana per la soddisfazione dei bisogni, perché sia efficace, deve basarsi su due presupposti conoscitivi.

Dobbiamo infatti conoscere:

1. il nostro fabbisogno, ossia le quantità di beni di cui avremo bisogno per soddisfare i nostri bisogni nel periodo di tempo cui si estende la nostra previsione

2. Le quantità di beni che abbiamo a disposizione a questo fine

L’intera attività previdente rivolta alla soddisfazione dei bisogni si basa sulla conoscenza di queste due quantità.

Senza la prima, infatti, essa sarebbe cieca, perché gli uomini non sarebbero consapevoli del suo fine; senza la seconda, essa verrebbe condotta a casaccio, perché gli uomini non saprebbero su quali mezzi poter contare.

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